Epistola di
GIULIO GIACOBONIO

ad ALDO MANUZIO il Giovane

(15 dicembre 1584)

 

   

 

 

   
   

Tuttavia mi si scrive da miei amicissimi di Bologna: Rumor est, chel nostro signor Aldo viene à questa Cattedra et io non so nulla da V. S. ne tampoco Monsignor Papio, quale le desidera ogni bene, et se di qua si potesse più che quello s'è potuto la Cattedra la segreteria et tutto sarebbe hora di lei. Desideriamo amendue d'intender qualche certezza per sue lettere.
Hieri parlammo gran pezza sovra il nostro stato della penuria degli huomini, della molta avaritia d'hoggidi verso queste sorti di studij, et dela disgratia commune. Basta il mondo è guasto più che mai fusse; li Cardinali, Prencipi, Signori omnia in pecunia ponunt; lettere non amano se non bancharie, et di cambio, queste han care, et chi di esse è possessore: si che nihil eis nobiscum.
Jo sto in sù, basta saprete presto. Aspetto tuttavia quanto m'havete promesso il Thesauro dico, et l'opere di Cicerone, et se fia possibile un Thesauro della lingua Greca, che molto mi fa bisogno. Et per fine le bagio la mano, restando con martello d'udir dello stato, et risolution vostra.

                                                              Di Roma il di XV Xbre 1584

Di V. S. M.to M.ca
Ser.re aff.mo et molto obligato Giulio Giacobonio

Al molto m.co S.r. mio oss.mo il Sig.or Manutio etc. Vinetia

 

   
     

 

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